Quello che ci vuole



“Amanti e pazzi han sì ardenti cervelli a sì inventive fantasie,
ch’essi crean più che la fredda ragion possa intendere.
L’amante, il pazzo e il poeta hanno la stessa fantasia.”
William Shakespeare




La ronda è finita, la notte è tarda ma l’Hub non dorme mai; come le grandi metropoli piene di luci. Come New York e come anche Philadelphia. Per questo è convinto di non disturbare poi così tanto nel ritagliarsi del tempo, tra tanti affanni e scoramenti, davanti alla tastiera che ha posto nella sala relax. Lo strumento è certamente di seconda mano tinto di un rosso un tempo più acceso, con la scocca e i tasti usurati qui e la, macchiati, graffiati e scoloriti. Funzionare funziona e le dita lo dimostrano che funziona, picchiando sulle note una melodia che gli riesce tutto sommato bene. 
Che grande acquisto è stato! Uno di quelli che ti fanno sorridere di contentezza e fremere di impazienza e lui effettivamente sorride trasognato anche adesso, con la musica che gli scappa via dalle mani e qualche volta dalla bocca; senza vergogna, impudica, in una canzone dal ritmo lento, cadenzato e romantico.


Forse non proprio roba da Soldier ma dopo la violenza del lato brutto di Philadelphia è quello che ci vuole. Che gli ci vuole.





Le canzoni d’amore trovano poco spazio nel cuore di chi combatte. Non lo ha detto nessun poeta, nessuno scrittore famoso, nessun cantante prima di lui. Lo ha detto lui, o meglio: solo pensato.
La genuina riflessione emerge nella testa, tra una strofa e l’altra della canzone che risale la gola, intonata seppur non eccellente come potrebbe essere quella di chi fa del canto il proprio mestiere.

Non gli è impedito di divagare però, seguendo la falsa riga dell’umore languido al quale s’è abbandonato e seguendo altrettanto languidi pensieri, per un momento dimentico che la sua testa, la sua anima, non sono solo “sue”. Non più.


- Che tipo era? - 
- Di chi parli?
- William Shakespeare … hai detto di averlo “incontrato” -
- Ho incontrato parecchi mortali in passato; cosa ti fa pensare che quest’ultimo meriti una menzione particolare da parte mia? -
- Ti ha messo in una sua opera … pensavo che voi due foste più uniti. - 
- Mi hai preso per una di quelle vulvette penose e dolenti che si struggevano per lui? O forse mi scambi per uno degli invertebrati suoi compari puttanieri e sifilitici? Non essere sciocco e cessa i vaneggiamenti su presunte unioni. Ammetto solamente che con le lusinghe ci sapeva fare e le sue storielle non sono male. -
- “Storielle”? Non sei un po’ riduttivo? -
- Uomo: ho avuto modo di ammirare e ascoltare cose di una bellezza tale che potresti perdere il senno. Voi umani siete graziosi quando vi impegnate. Ma nulla di più. -
- Chiaro. -
- E parlando di grazie: dovresti sbrigarti e deciderti sai? La concupiscenza trattenuta mi infastidisce. Eppure ne hai di scelta e di fantasia anche. Vorresti forse che esprimessi un giudizio? -
-  Falla finita! Razza di despota affetto da satiriasi. -


-you're starting to see pictures, do you?




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